Ci troviamo nel cuore dell'Oceano Atlantico, qui il gioco si fa serio: onde impetuose, vento tagliente e correnti che cambiano in un attimo. Può sembrare un paradiso per chi ama la pesca, e lo è, ma richiede tanta attenzione.
L'oceano non perdona la leggerezza: imparare a leggere venti, maree e riconoscere le zone sicure é la prima vera sfida da cui bisogna partire.
In questa manciata d'anni passati tra le isole, ho avuto la fortuna di pescare con veri esperti, di imparare molto e, lo ammetto, di rischiare anche un po'. Ogni uscita è stata una lezione.
Se è la tua prima volta alle Canarie e vuoi ottimizzare al massimo la tua esperienza di pesca, il mio consiglio è semplice: affidati a una guida locale.
Qui il mare cambia in fretta e conoscere i punti giusti può fare davvero la differenza tra una giornata qualunque ed una speciale.
Nella sezione “Guide” del menu in alto troverai una selezione di guide esperte, isola per isola, pronte ad accompagnarti nelle zone migliori e a farti vivere la vera pesca in Oceano.
In questa pagina rispondo alle domande più frequenti che ricevo ogni giorno sui social, tutto basato sulla mia personale esperienza.
❓Domande frequenti:
⚙ Che attrezzatura mi serve per pescare?
🧵 Quali fili utilizzi?
🎣 Quali artificiali consigli di portare?
🎯Se dovessi portare solo 5 artificiali?
🌤️ Com'è il meteo durante l'anno?
🗓️ Qual è il periodo migliore per pescare alle canarie?
🌍 Ci sono differenza tra nord e sud dell'isola?
🐟 Quali pesci posso prendere?
🥾 Quali scarpe consigli per una buona tenuta sugli scogli?
🎫 Serve una licenza per pescare? Dove si fa?
🛒 Ci sono negozi che affittano attrezzatura?
✈️ Come trasporto l'attrezzatura in aereo?
⚠️ Sicurezza in mare: cosa sapere prima di pescare qui.
📍Spot: dove pescare?
💡Qualche consiglio pratico!
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Nel tempo ho provato tante combo diverse, ma oggi posso dire di aver trovato il mio assetto ideale per affrontare praticamente ogni situazione che il mare delle Canarie può offrire.
Le mie tre combo principali sono:
🎣 Cinnetic Raycast Seabass 20/80 XBR MH + Daiwa Certate 5000 SW
🎣 Daiwa Freams Evolution 15/40 + Daiwa BG MQ 4000
🎣 Majorcraft Crostage 3/20 + Shimano Sustain 3000 XG
🎣Storm Adventure Xtreme 50/125 3.30m + Shimano Stella 8000
🎣Cinnetic Reycast Seabass 40/120 3.30m + Shimano Stella 8000
La Raycast 20/80 è senza dubbio la mia canna principale. Qui l’oceano non perdona, e capita spesso di trovarsi davanti a mare formato o correnti importanti: questa combo mi permette di pescare in quasi tutte le condizioni.
Gestisce bene jerk da 25–30 g, ma anche gomme e jig fino a 60–70 g (con un po’ di attenzione, anche 80 g).
Con i suoi 3 metri di lunghezza, mi offre una leva perfetta per il lancio anche nei giorni più ventosi e mi aiuta a gestire il pesce in scogliera, dove avere margine è fondamentale.
Ha una schiena potente ma resta bilanciata e leggera: perfetta per alternare jerk, minnow, jig e gomme senza affaticarsi troppo.
È la canna con cui ho vissuto più catture qui alle Canarie, e posso dire senza esitazioni che è la più versatile per questi ambienti.
Quando scendo verso sud, invece, dove il mare è più calmo e le scogliere sono basse o miste a sabbia, entro in azione con la Freams Evolution 15/40.
È una combo più “blanda”, ideale per fondali meno profondi, zone portuali e spiagge con poca acqua.
Ha un’azione fast e conserva la giusta riserva di potenza per reagire anche quando entra in gioco un predatore serio.
È il giusto compromesso tra sensibilità e forza, perfetta per chi vuole muovere artificiali di taglia media con controllo e precisione.
Majorcraft Crostage 3/20 — una canna che non può mancare nel mio arsenale.
È leggera, divertente, perfetta per il light rock fishing o per la ricerca della spigola nelle giornate in cui il vento concede una tregua.
Con un cimino sensibile e una schiena decisa, permette di lavorare piccole gomme ma anche artificiali un po’ più pesanti.
È la canna con cui ho preso alcune delle catture più soddisfacenti, tra cui una palamita di oltre 4kg— un combattimento che non dimenticherò facilmente, soprattutto considerando la leggerezza dell’attrezzatura!
Infine, le due canne più pesanti, la Storm 50/125 e la Cinnetic 40/120, rappresentano le attrezzature che prediligo per la ricerca delle grandi lampughe da costa nel periodo invernale.
Per darti un’infarinatura rapida, ogni anno le lampughe, durante la loro migrazione, si avvicinano alle coste delle Canarie. È proprio nei punti più esposti al mare aperto e nei migliori spot che è possibile insidiare questi pesci, i quali transitano in grandi banchi.
In questo periodo non è raro imbattersi in esemplari superiori ai 15 kg; per questo motivo è sempre consigliabile pescare con attrezzatura adeguata e farsi trovare pronti a qualsiasi evenienza.
🎯 In sintesi:
Con queste combo riesco a coprire tutto l’arco dell’anno, adattandomi ai diversi scenari che le isole offrono: mare mosso, calma piatta, porti, scogliere e spiagge.
Tre canne, tre approcci, un solo obiettivo: essere pronto a ogni situazione.
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Molto semplice! per la combo "pesante" utilizzo uno shimano kariki 0.23 con un terminale in fluorocarbon sensei evolution 0.50
Per la 15/40 utilizzo invece un daiwa jbraid 0.20 con terminale in fluorocarbon j-thread 0.40
Infine, sulla combo leggera, ho in bobina un daiwa jbraid 0.16 con terminale in fluorocarnbon tubertini flox 0.33
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A chi mi fa questa domanda rispondo sempre la stessa cosa: gli artificiali sono gli stessi che usiamo in Italia, solo un po’ più pesanti.
Qui i pesci sono gli stessi — stesse abitudini, stessi gusti — ma cambiano le condizioni in cui peschi.
Metti in conto che alle Canarie troverai spesso mare formato e vento forte: raramente pescherai nelle stesse condizioni tranquille a cui sei abituato in Italia.
Ecco perché le esche, oltre a piacere al pesce, devono permetterti di restare bene in pesca.
Ma passiamo a esempi concreti 👇
Mommotti 190 → un classico assoluto. Pesante, lanciabile e incredibilmente versatile: ci ho preso di tutto, dalle palamite ai barracuda, fino a cernie e spigole.
Mommotti 220 → la nuova serie, 57 grammi di pura potenza. Affonda come un sasso e lavora anche con mare furioso, quando gli altri jerk si arrendono. Un must nelle giornate “serie”.
Deep Walker Savage Gear (39,50,70 gr) → senza un nuoto prorpio, quest'esca sarai tu a doverla animare!.
Personalmente uso: la versione da 39 g quando il mare è calmo e la versione da 50 g quando c’è vento e mare.
In colorazione Pink Barra è micidiale nei cambi luce sui barracuda.
🐟 Minnow
Perfetti per le palamite, molto presenti qui.
Scegli modelli compatti e pesanti, da lanciare lontano e recuperare veloce e lineare.
I miei preferiti: Buginu 115/140 di seaspin
🌊Topwater
Balosso 210 e Pro-Q 120 sono sempre nella mia cassetta.
Da usare in qualsiasi situazione, il loro terreno fertile è la schiuma nel periodo estivo, quando i serra iniziano a cacciare a galla.
I popper, invece, li uso poco: preferisco esche più agili e dinamiche.
🐙 Softbait
Quando il mare è tosto: Black Minnow 40 e 60 g.
Quando è più tranquillo: Kitara di Just Fish Bait, nelle diverse misure, perfette per presentazioni più delicate.
👉 Se vuoi provarle, sul sito Just Fish Bait puoi usare il codice sconto LORD FISH per avere un piccolo vantaggio sul tuo ordine.
🪼 Jig
Ne porto sempre con me da 40, 60 e 80 g, scegliendo la grammatura in base a spot e mare.
Mi hanno salvato tante pescate quando i pesci stavano più giù o il vento non lasciava alternative.
🎯 In sintesi:
Gli artificiali alle Canarie non sono “diversi” da quelli italiani, ma devono saper affrontare l’oceano.
Punta su esche più pesanti, compatte e resistenti, che ti permettano di stare in pesca anche quando il vento ti taglia la faccia.
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Domanda che ricevo spesso da chi viene qui non solo per pescare, ma anche per godersi qualche giorno di mare e relax.
In quel caso, partire leggeri ma efficaci è fondamentale: cinque artificiali ben scelti bastano per coprire quasi tutte le situazioni.
🎣 Ecco i miei 5 immancabili:
Mommotti 190 – Il mio “tuttofare”, perfetto in quasi ogni condizione.
Balosso 210 – Per la pesca topwater, una garanzia nella schiuma estiva.
Deep Walker 50 g (Pink Barra) –
Lancialo e scegli tu quanto farlo affondare: puoi gestirlo in qualsiasi colonna d’acqua e recuperarlo come preferisci.
Funziona benissimo con pullate lente verso l’alto, jerkate decise o anche recuperi in stile jig.
È senza dubbio una delle esche più versatili che conosca: mi ha regalato catture anche con un semplice recupero lineare lento durante i cambi luce.
💥 I barracuda, in particolare, ne vanno letteralmente pazzi!
Black Minnow 60 g – Lo uso principalmente per cercare i pagri e altri pesci di fondo.Una volta lanciato, lascialo affondare fino a toccare il fondo, mantieni sempre il contatto con l’esca e recuperalo con ampi saltelli, lasciandolo ricadere dolcemente tra uno e l’altro. Un artificiale semplice ma micidiale quando i pesci stanno giù.
Jig da 80 g – Esca che ha bisogno di poche presentazioni!
👉 Con questa selezione copri tutte le fasce d’acqua, dalla superficie al fondo, e sei pronto ad affrontare qualsiasi spot delle Canarie.
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Alle Canarie il meteo inganna.
Sembra sempre estate, ma in realtà il clima cambia parecchio da zona a zona e da isola a isola.
A Gran Canaria, per esempio, basta spostarsi di pochi chilometri per passare dal cielo coperto al sole pieno:
il nord è più esposto agli alisei, spesso nuvoloso, umido e con mare più agitato;
il sud, invece, vive quasi in un’altra stagione — sole costante, mare più calmo e vento più gestibile.
Le temperature restano piacevoli tutto l’anno (in media tra 18 e 28°C), ma il mare può cambiare volto in poche ore.
Durante l’estate, gli alisei si fanno sentire: soffiano forti soprattutto da nord-est e possono rendere complicata la pesca in certe zone. D’altro canto, il mare resta più caldo e perfetto per la pesca a galla.
Da ottobre a marzo generalmente si abbassa il vento, ma sono più frequenti le forti mareggiate.
In sintesi: alle Canarie il meteo cambia in fretta: controlla sempre vento, maree e onde prima di uscire.
💡 Consiglio pratico: scarica Windfinder — è l’app che uso anche io, precisa e affidabile per monitorare vento, onde e maree in tempo reale.
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La verità è che alle Canarie i pesci girano tutto l’anno. Le specie sono praticamente sempre le stesse — cambia solo la loro presenza in base ai periodi.
In primavera, ad esempio, si nota una maggiore affluenza di palamite, mentre nel periodo estivo e autunnale è molto più facile imbattersi in serra di grossa taglia.
Un momento da tenere d’occhio è sicuramente tra ottobre e novembre, quando passano le lampughe, che possono regalare giornate di pesca incredibili.
In generale, per esperienza personale, i periodi che preferisco sono estate e autunno: il pesce è più attivo e le uscite si trasformano spesso in belle avventure.
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Assolutamente sì — almeno qui a Gran Canaria, dove vivo.
Il nord e il sud sono praticamente due mondi diversi: al nord il mare è più mosso, le scogliere sono alte e selvagge, il vento soffia spesso da nord-est. È la parte perfetta per chi cerca spot più tecnici e selvaggi, ma anche quella dove serve più attenzione.
Il sud, invece, è tutta un’altra storia. È la zona più turistica dell’isola, costruita su misura per il turismo: lunghe spiagge, porticcioli, zone balneabili e scogliere artificiali. Trovare uno spot naturale e profondo qui è più difficile.
In breve: se cerchi ambienti più “wild”, vai a nord. Se vuoi un approccio più rilassato, o semplicemente pescare tra un tuffo e una cerveza, il sud va benissimo
Non so dirti se questa differenza è così netta anche in tutte le altre isole, ma a Gran Canaria e Tenerife è davvero evidente.
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Qui i pesci, come ti accennavo prima, sono praticamente gli stessi che trovi in Italia — almeno pescando da costa.
La cattura più comune è senza dubbio il barracuda: ce ne sono davvero tanti, e nei cambi luce o la sera nelle zone portuali ci si può divertire parecchio.
Un’altra presenza costante è la palamita, molto comune soprattutto in primavera, quando si avvicina di più alla costa. Nello stesso periodo non è raro incontrare anche ricciole oceaniche di taglia medio-piccola: vanno matte per le gomme Rais Spotter montate su testine da darting.
Pescando più a fondo puoi imbatterti in pagri di dimensioni generose, mentre il vero Re indiscusso delle Canarie resta lui, il serra — scaltro, aggressivo e in grado di raggiungere dimensioni davvero notevoli. Esemplari da 10 kg (e oltre) non sono affatto rari.
Poi c’è il jurel, il cosiddetto “GT canario”: non è un pesce che si prende tutti i giorni da riva, ma nemmeno impossibile. Lo incontri generalmente su fondali più profondi, e se vuoi provarci ti consiglio piccole gomme o viber, ne vanno ghiotti.
Sulle grandi spiagge con acqua bassa, invece, non è difficile incontrare le spigole maculate, mentre nel periodo giusto lampughe, tonni pinna gialla e tonnetti striati possono regalare momenti davvero indimenticabili.
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Qui l’attenzione non è mai troppa. Gli scogli delle Canarie, soprattutto quelli di origine vulcanica, sono estremamente taglienti e spesso ricoperti di alghe scivolose. Una buona scarpa qui fa la differenza tra una giornata di pesca riuscita e una da dimenticare.
Le scarpe perfette in questi luoghi sono quelle con suola in feltro e chiodata. Devi considerare che la marea qui ha escursioni importanti, e nei picchi di bassa — soprattutto se peschi in scogliera — ti troverai spesso a camminare in zone che poco prima erano sommerse. Questo rende le pietre estremamente scivolose e pericolose.
Con il feltro e i chiodi non avrai alcun problema: potrai muoverti con sicurezza e stabilità, te lo dico per esperienza personale.
Se non hai la possibilità di procurarti una calzatura del genere, ti consiglio una scarpa o scarpone resistente, da utilizzare in accoppiata con dei ramponi con piccoli chiodi (li trovi facilmente da Decathlon o nei negozi di trekking). È una soluzione economica ma efficace, che ti permetterà comunque di muoverti in sicurezza sugli scogli.
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Si, alle Canarie serve la licenza di pesca sportiva. È un documento personale che deve essere richiesto tramite l'amministrazione competente dell'isola in cui ti trovi. La licenza ha una validità di tre anni ed il costo può oscillare tra i 10 e i 30 euro in base alla modalità di pesca scelta (ad esempio, pesca da terra, pesca subacquea, pesca da imbarcazione). Io, due anni fa quando l'ho richiesta, ho pagato 16,50 a Gran Canaria per la pesca da terra.
Per facilitarti, qui di seguito ti lascio l'indirizzo delle sedi in cui puoi fare la licenza per ciascuna delle isole:
Gran Canaria: Servicio de Inspección Pesquera, Avenida Alcalde José Ramírez Bethencourt, nº22- Edificio Jinamar. Las Palmas de Gran Canaria.
Fuerteventura: Cabildo de Fuerteventura, Lucha canaria, nº 112, Puerto del Rosario.
Lanzarote: Oficina de Información y Atención al ciudadano, Avenida Fred Olsen, s/n. Arrecife
La Graciosa: Oficina de información y atención al ciudadano en La Graciosa (Excmo. Cabildo de Lanzarote), C/ García Escámez, nº 3, Caleta de Sebo
Tenerife: Servicio de Inspección Pesquera, Avenida Francisco La Roche, nº 35- Edificio Usos Múltiples, Planta 0. Santa Cruz de Tenerife.
La Gomera: Oficina de Información y Atención al ciudadano (Excmo. Cabildo de La Gomera), C/. Profesor Armas Fernández, nº 2. San Sebastián de La Gomeria.
La Palma: Servicio Territorial de La Palma, C/ Las Norias, nº 1, 2ª planta. Santa Cruz de La Palma
El Hierro: Oficina de Información y Atención al ciudadano de Valverde (Excmo. Cabildo de El Hierro), C/. Doctor Quintero, nº 11. Valverde
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Personalmente non ho mai avuto necessità di affittare l’attrezzatura qui alle Canarie, quindi non ho molta esperienza diretta. So comunque che alcuni negozi offrono questo servizio, di solito richiedendo, oltre al prezzo del noleggio, una caparra.
L’attrezzatura a disposizione è generalmente di qualità entry level. Per chi viene seriamente a pescare, il mio consiglio è portare la propria attrezzatura, così da essere pronti in ogni situazione.
Se invece sei qui per una vacanza e vuoi dedicarti alla pesca in modo più rilassato, allora valutare l’affitto può avere senso. Tieni presente però che solitamente vengono affittati solo canna e mulinello; esche, terminali e minuteria varia dovranno comunque essere personali.
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Se non hai mai viaggiato con la tua attrezzatura da pesca, meglio sapere subito come funziona, così eviti sorprese in aeroporto.
Tutta l’attrezzatura come pinze, tenaglie, esche armate di ancorette o ami e persino i mulinelli già caricati con il filo, non può essere portata in cabina: deve andare in stiva.
Per queste cose basta una valigia normale, ben imbottita, dove riporre tutto in sicurezza.
Le canne da pesca, invece, devono essere imbarcate a parte. Serve un tubo rigido per proteggerle durante il viaggio: fidati, tra nastri, controlli, carichi e scarichi, non puoi rischiare di trovarle rotte all’arrivo.
Come acquistare il supplemento per le canne?
Quando acquisti il biglietto aereo, arriverai alla sezione dedicata alla scelta del bagaglio.
Oltre ai classici bagagli a mano e da stiva, dovresti trovare un’opzione chiamata “bagaglio speciale” o “attrezzatura sportiva”.
👉 Cliccaci sopra e seleziona la tipologia di bagaglio che meglio descrive ciò che trasporterai (in questo caso, “attrezzatura da pesca”).
In alcune compagnie aeree è già presente una voce specifica, mentre in altre dovrai semplicemente indicare che si tratta di attrezzatura sportiva generica.
Il costo e le regole cambiano in base alla compagnia e alla tratta, ma in genere il supplemento è simile a quello di un bagaglio extra da stiva.
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L'oceano Atlantico non è il nostro caro mare Mediterraneo, qui la potenza delle onde, la forza delle correnti e la velocità con cui può cambiare tutto non vanno mai sottovalutate.
La prima regola é non fidarti mai troppo dell'apparenza: se non conosci bene lo spot, osserva il mare per diversi minuti prima di avvicinarti all'acqua. Le onde più forti possono arrivare all'improvviso e con una potenza che non ti aspetti quindi, anche una volta in pesca, tieni sempre un occhio vigile sul mare.
Indossare scarpe adatte é fondamentale, su queste rocce vulcaniche taglienti anche una semplice caduta ti può rovinare la vacanza.
Ricordati che qui sei praticamente in Africa: il sole picchia forte tutto l’anno, e stare ore sotto al caldo senza protezione è un errore che paghi caro. Usa creme solari ad alta protezione o, ancora meglio, abbigliamento tecnico con protezione UV, buffer per il viso e cappellino: fondamentali per affrontare lunghe giornate sugli scogli o in spiaggia senza rovinarti la pelle o rischiare un colpo di calore.
Controlla sempre venti e maree prima di uscire. Qui cambiano in fretta e determinano: condizioni di pesca e sicurezza. Ti consiglio di usare windfinder o meteopesca, due opzioni molto valide
Infine, non dimenticare una cosa: qui perdono la vita persone nate e cresciute tra queste acque, gente che conosce il mare come le proprie tasche. Se il mare ti sembra "un po' troppo", lo è davvero. Meglio saltare una giornata di pesca o perdere un po' di tempo per cercare un altro spot che rischiare la vita.
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Scherzetto! 🙊
Qui non troverai nomi di spot o coordinate precise su dove pescare.
Quelli vanno sudati, proprio come ho fatto io.
Parla con chi vive l’isola, con le persone che incontri sugli scogli o nei porti — vedrai che la gente qui è cordiale e disponibile, e se capisce che hai davvero passione, ti darà qualche buona dritta.
In alternativa, se non conosci per niente l’isola o sei appena arrivato e vuoi capire da dove iniziare, il mio consiglio è di affidarti a una guida locale, almeno per i primi giorni. Ti aiuterà a farti un’idea sui luoghi giusti, sulle condizioni e sul modo migliore per affrontarli in sicurezza.
👉 Nel menu in alto, nella sezione “Guide”, scegliendo il posto in cui intendi pescare, troverai una vasta scelta di guide locali esperte, pronte ad accompagnarti e a farti vivere un’esperienza di pesca autentica.
Il resto, come sempre, lo farà l’esperienza, la costanza e una giusta dose di fortuna!
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⏰ I cambi di marea qui creano escursioni importanti: è proprio in quei momenti che l’attività dei pesci aumenta sensibilmente.
🌅 Cambia luce, cambia tutto: alba e tramonto restano i momenti migliori. Il mare si calma, il pesce si attiva e diventa meno sospettoso, è in questo momento che devi dare il meglio!
💨 Non temere il mare mosso: è proprio quando il mare “vive” che arrivano le catture più belle. L’acqua si ossigena, si muove il fondo e i predatori entrano in attività. Ma ricorda: attenzione sempre, un’onda più grande del previsto può metterti in seria difficoltà.
🧴 Proteggiti dal sole: qui picchia tutto l’anno. Usa abbigliamento tecnico con protezione UV, buffer per il viso e cappellino. Dopo qualche ora sugli scogli mi darai ragione.
🎣 Leggi il mare: non serve correre da uno spot all’altro. Osserva la direzione delle correnti, la schiuma e i punti dove l’acqua “lavora” e la presenza di pesce foraggio.